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RI-GENERA IL PENSIERO

RI-GENERA IL PENSIERO

RI-GENERA IL PENSIERO INCONTRA L'AUTORE
WANG WEILIAN
EVENTO DEL 23 MAGGIO 2024

 PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA L'AUTORE CINESE WANG WEILIAN PRESENTA IN UN TOUR LE SUE OPERE.

PRIMA TAPPA: ROMA PRESSO L'ENOTECA LETTERARIA 

DI VIA SAN GIOVANNI IN LATERANO 81

ACCOMPAGNATO E PRESENTATO DALLA SUA EDITRICE ITALIANA FIORI PICCO, SINOLOGA E TRADUTTRICE

E DA GAETANO SCANCARELLO E LAURA CIALE' FONDATORI DI RI-GENERA IL PENSIERO

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WANG WEILIAN 

Wang Weilian è uno dei maggiori esponenti della letteratura cinese nella categoria giovani autori nati negli Anni 80. Ha studiato Lettere e Antropologia, ha conseguito il dottorato in Letteratura Moderna e Contemporanea, è rettore del Dipartimento di Scrittura Creativa dell’Università Sun Yat-sen ed è professore onorario di filologia presso l’Università di Lingue Straniere del Guangdong. Tradotto in varie lingue e vincitore di numerosi premi letterari, in Cina si distingue per il suo stile innovativo che spazia tra il fantascientifico, il sociale e il noir. La capacità e la bravura dell’autore consistono nel saper fondere la fantascienza e il surreale con la realtà.

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Pianeti e ricordi, edizioni Fiori D'Asia, 2023

Pianeti e ricordi" è una raccolta di sei racconti proiettati nel futuro e incentrati su varie tematiche tra cui il destino del Pianeta, dell'ambiente e dei suoi abitanti, l'ansia di essere osservati e controllati da altre civiltà, l'esplorazione di mondi paralleli dove l'umanità viene sosituita in parte o del tutto dalla robotica. Restano i sentimenti tipici degli esseri umani-terrestri. Il genere letterario dell'autore oscilla tra il realismo, la fantascienza e il distopico, con una particolare attenzione al dolore, al desiderio e all'impotenza dell'uomo che non può risolvere solo con la tecnologia la sua condizione. Il futuro è incerto, il domani è una supposizione, e l'immaginazione è ancora una prerogativa della realtà attuale.

Recensione di Pianeti e ricordi
a cura di Laura Cialè

 

È una scoperta questo libro di Wang Weilian. Se all’impatto si rimane scossi dai passaggi critici degli argomenti, man mano che ci si inoltra nei racconti si inizia a distinguere il filo rosso che li lega: il cambiamento che stiamo vivendo anche inconsapevolmente.

 

Durante la lettura, il disorientamento si trasforma in identificazione con i sentimenti espressi dall’autore in ogni occasione d’incontro con la prospettiva già attuale, più che futura, o comunque sempre presente nel tempo dell’uomo, di fronte a trasformazioni e passaggi epocali o in prospettiva ravvicinata.

 

Lo stile asciutto e puntuale non perde mai di vista l’obiettivo di porre ogni tematica nella profondità della meta riflessione affinché il lettore riesca a riconoscersi nel personaggio parlante di ciascun racconto, che ricorre con profilo introspettivo in tutta la raccolta. Sono proprio i personaggi che fanno da connettori dei sei racconti rispetto alle proprie identità e allo sfondo di riferimento.

 

Dall’apparente durezza espositiva emergono, invece,  le emozioni dense, ma al contempo delicate, da cui traspare la fragilità esistenziale dell’uomo attuale, messo di fronte al mutamento, fino a porsi la meta di riappacificarsi con la stessa realtà di cui fa parte, forse con l’ausilio di un “intelligenza altra” da sé, come è evidente nel racconto che dà titolo a tutta la raccolta.

 

I colpi di scena pervadono la scrittura di ciascun racconto, non in termini distopici bensì di originale attualità e immediatezza, come avviene al giorno d’oggi in cui ogni cambiamento ha un tempo di veloce assimilazione e accomodamento, soprattutto nei confronti dell’innovazione tecnologica.

 

Si sbaglierebbe chi pensasse che “Pianeti e racconti” sia un libro distopico perché l’autore ha saputo abilmente ricondurre la trasformazione dell’umanità, essendone profondo conoscitore, alle “nuove relazioni” tra uomo e intelligenze del presente progressivo, non perdendo mai di vista il filo conduttore della diversità di gradazioni interpersonali che riflettono il cambiamento suo e degli altri esseri. L’originalità del libro è proprio questa: un contributo letterario da considerare valore aggiunto al mondo umano in divenire.

 

I significati divengono universali attraverso l’ottima traduzione di Fiori Picco nella nostra lingua, non si perdono né si sfumano, ma assumono per noi, popolazione dalla sensibilità letteraria classica, la necessaria chiave interpretativa per costruire un ponte tra passato e futuro e tra scrittori di diverse regioni del mondo.

 

Laura Cialè, Roma, 2 marzo 2023

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L'alter ego, edizioni Fiori d'Asia 2024

Uno scrittore viene legato, sequestrato e condotto in un vecchio cinema abbandonato di una cittadina fantasma. Ad aspettarlo c'è uno strano e inquietante uomo mascherato. L'autore si chiede: chi si nasconde dietro la maschera di coniglio? Perché mi ha rapito? Cosa vorrà da me? Qual è il suo scopo? Solo alla fine verrà svelato il piano diabolico dello sconosciuto. Un racconto realistico, con note giallo-noir, e dal finale scioccante.

Recensione di L'alter ego
a cura di Laura Cialè

 

Wang stupisce ancora con il suo nuovo racconto breve “L’alter ego”, tradotto abilmente da Fiori Picco e introdotto nel canale della letteratura contemporanea senza che si avvertano le distanze spaziali tra i luoghi di provenienza dell’autore e i nostri.

 

Questa volta niente conflitti esistenziali causati dal rapporto diretto con i mutamenti imposti dalle tecnologie, bensì un breve ed efficace tracciato in cui è l’Uomo, in senso universale, che si trova al cospetto di se stesso attirato dal dilemma tra la nullità dell’essere e l’esasperazione del male.

 

Nel veloce dipanarsi di quello che all’inizio ci appare un tradizionale caso di malavita metropolitana secondo i canoni delle fiction crime cinematografiche, la storia assume proporzioni inaspettate e si trasforma in thriller psicologico dalle tinte forti durante la ricerca delle spiegazioni che hanno generato l’incipit e organizzato l’evento attraverso un’architettura diabolica che mette a repentaglio qualsiasi certezza e reazione logica.

 

Il pretesto del libro pubblicato dal malcapitato protagonista si coniuga con la metafora della maschera da coniglio dell’aguzzino, sebbene presto si comprenda che ambedue rimandano ineluttabilmente alla realtà di interpretazione del proprio status esistenziale, tanto che viene spontaneo chiedersi chi sia tra lo spietato tentatore e la vittima consapevole il più feroce rappresentante di un mondo malato e sconfitto dall’avidità del possesso.

 

Lo stile brillante e le caratterizzazioni letterarie soggettivizzate di Wang Weilian prendono quota anche questa volta e non risultano visionarie grazie all’originalità della scrittura  e al saper collocare il lettore in una posizione, non solo emozionale, di riflessione sulle irreversibili seduzioni della vita.

 

Laura Cialè

 

18 maggio 2024

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Fiori Picco

Fiori Picco è sinologa, scrittrice trilingue, traduttrice letteraria ed editrice. Dopo la laurea in Lingua e Letteratura Cinese si è stabilita nella città cinese di Kunming, dove ha vissuto otto anni insegnando presso la Yunnan Normal University e svolgendo ricerche di antropologia. Ha scritto diversi racconti e romanzi e ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali per la narrativa e per la traduzione. Titolare delle edizioni Fiori d'Asia , casa editrice  multilingue, specializzata in letteratura orientale.

ALCUNI SCATTI DELL'EVENTO

del 23 maggio 2024

LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DELL'EVENTO

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